Approccio alla consulenza d’agenzia di marketing e comunicazione:
Vi aiutiamo a guidare il cambiamento necessario.
La capacità di cambiamento è la caratteristica distintiva dell’azienda viva e competitiva che ha imparato, repentinamente, a ben destreggiarsi nell’ambiente sempre più interconnesso, social e global-market oriented di oggi.
Infatti, a ben vedere, i marchi più in voga sul web sono quelli nati e concepiti per gestire, catturare e sfruttare i cambiamenti del “mondo” cui si rivolgono; non solo cogliendone le pulsioni ma alimentandone in continuo tendenze e mutazioni in relazione agli input d’orientamento e ai vari dati statistici registrati dalla rete; quindi asservendo strategicamente ogni informazione ai propri ( imperscrutabili ?) obiettivi economici e/o finalità d’impresa.
Dopo decenni di cambiamenti lenti e in gran parte prevedibili e nonostante la crisi in atto abbia inibito consumi e tassi di crescita; Oggi l’impresa, per mantenere e incrementare i fatturati, deve continuamente assecondare capricci, pulsioni e umori della clientela e dell’ambiente in cui opera. Deve organizzarsi per attuare una sorta di metamorfismo darwiniano senza però stravolgere troppo indole e identità originali. Tutto ciò, solo per riuscire a essere presente (e competere) sui mercati, fisici e digitali in cui ormai regolarmente si susseguono veri e propri sconquassi metodologici, sistemici e comportamentali, a ritmi sinora ritenuti impossibili; semestrali, trimestrali, mensili, settimanali e, in taluni casi … quotidiani.
Da anni, in qualità d’agenzia e consulenti strategici, ci rivolgiamo a imprenditori e manager d’ogni genere e profilo, con bagagli d’esperienza e “culture d’impresa” tra loro molto differenti. Spieghiamo loro (o almeno tentiamo di spiegare) che con l’aiuto del marketing, l’azienda deve progettare e guidare “attivamente” i propri cambiamenti evolutivi, se non vuole essere sorpresa (e sopraffatta) dai cambiamenti degli altri e ritrovarsi a inseguire.
In un sistema in accelerazione, il futuro di un brand o di un project-business non può essere previsto con precisione matematica ma di certo, piccoli o grandi che siano gli obiettivi d’impresa, con un approccio progettuale multi-disciplinare e integrato e un marketing-mix strategicamente equilibrato in partenza, se ne possono meglio condurre cicli, andamenti e fortune, oggi molto più che ieri.
Ciò, a patto d’assumere il pieno e consapevole controllo delle web-technologies, ovvero degli “strumenti integrati” in grado di lanciare e posizionare un’azienda e condurre rapidamente in aree propizie gli atteggiamenti e le percezioni del pubblico nei confronti di quanto espresso dal brand e offerto dai suoi prodotti; Prova ne siano le migliaia di P.M.I., e startup d’ogni luogo e continente, neo-quotate in Borsa per gli alti fatturati maturati grazie alla fama globale abilmente conquistata con un gran lavoro di web marketing svolto quasi esclusivamente per e sul web. Tutto questo, inclusi i casi di brand-celebrity ben gestiti o gli straordinari exploit di vendite sinora esclusivamente appannaggio di multinazionali, di gruppi o dinastie imprenditoriali o, in genere, di imprese nate in aree metropolitane o zone ricche e industrializzate; è oggi “davvero” alla portata d’ogni genere e tipo d’impresa, ( in teoria anche monocratica/individuale) ovunque essa si trovi. Ciò grazie al potere dell’inter-connessione globale e della condivisione universale di informazioni, dati, linguaggi ed esperienze tra individui ( internauti ) appartenenti al genere umano. La differenza epocale con il passato è che le “high performances” sono ora possibili anche con investimenti iniziali non milionari ! Ovvero adottando web strategy-plan (omni-channell) sempre più preventivabili/quantificabili, con rendimenti monitorabili 365/h24 e, in ogni caso, congrui e commisurati ai fatturati-target perseguiti dall’impresa; con previsionali certi d’impegno di tempo e risorse complessivamente “alla portata” di molte P.M.I. e/o Startup innovative.
Considerando che l’E-shop è lo strumento di crescita che più riflette, accoglie e soddisfa “universalmente” le nuove abitudini di vita, d’uso e consumo di miliardi di utenti; è chiaro che questa tendenza crescerà di pari passo con i cambi generazionali e lo sviluppo “safe and easy to use” di servizi on-line e tecnologie di largo consumo.
Tra pochi anni non circolerà più carta-moneta, ( in Cina è già oggi così nelle città ) il che porterà alla scomparsa del 90% del mercato tradizionale o “fisico” a beneficio del mercato virtuale ( ricerca, scelta, acquisto, pagamento, consegna, fatturazione,..) e non solo per auto o divani; per abiti, scarpe o T-shirt ; ma, sempre più di frequente per forniture, piccole spese quotidiane e servizi; degli uffici, dei luoghi di lavoro, delle famiglie e dell’individuo “a tutto tondo”; dalla cartacarbone, all’olio motore, dalla verdura fresca, allo shampoo.
Ovunque ci si trovi, si potrà acquistare online ciò che serve e/o si desidera; in ogni caso e immancabilmente, con lo sviluppo parallelo dei servizi di logistica, trasporto e consegne, le nostre merci (già pagate), arriveranno sicure, sane e ben imballate direttamente a casa, all’ora da noi indicata sul form d’acquisto, entro le 24/48 ore o, a seconda dei casi, ( food… ) in pochi minuti.
Dati alla mano, dal 2010 a oggi, milioni d’imprese produttrici, di servizi e/o commerciali nel mondo, a prescindere dalla loro sede iniziale e/o dalle loro dimensioni, hanno creato dal nulla, raddoppiato o decuplicato i loro fatturati grazie all’apertura (ex novo e/o in parallelo all’attività esistente) di e-commerce nazionali e internazionali. Tutto ciò che non era pensabile sino a pochi anni fa, è oggi un’opportunità di business alla portata di molti “soggetti” imprenditoriali con idee valide e potenziale inespresso; progetti o realtà, spesso vere e proprie eccellenze del “Made in Italy”, sinora penalizzati da distanze fisiche, congenita esiguità di risorse economiche e, soprattutto, da una visione limitata di mercati e scenari, anche esteri in cui, se ben organizzati, si hanno concrete opportunità di penetrare, posizionarsi e competere, attivando nuove “aree di business” potenzialmente molto remunerative. I vecchi confini tra attività “Local” e “Global” sono, di fatto, svaniti del tutto.
In seno al processo d’innovazione è importante capire che l’identità e l’attività online di un’azienda e dei suoi servizi/ prodotti, quando quotidianamente ben esplicitata (365/h24), globalmente indicizzata e alimentata tramite sito internet, social networks e ogni altro web-media a essi inter-connesso; gioca un ruolo molto più importante e influente su notorietà, performances di vendite e fatturati, di quanto abbia mai potuto sinora fare qualsivoglia attività “off line” nel mondo reale.
In termini dimensionali, un paragone poco ortodosso ma calzante, è quello di un virus (benigno) nato in un’area sperduta con poche persone cui “attaccarsi” per vivere e replicarsi e, di colpo, viene catapultato al Maracanà,… tra 80.000 individui scalpitanti, a loro modo tutti suoi potenziali nuovi “clienti” e ciascuno di essi, a sua volta, utile (inconsapevolmente) come vettore di propagazione e… “sviluppo”.
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